domenica 22 marzo 2015

AMORE e SERVIZIO nella CHIESA




AMORE e SERVIZIO nella CHIESA
il mandato diaconale del Vescovo e il rapporto con le donne,
sull'esempio di Gesù



di  + Giovanni Climaco Mapelli 
   Vescovo povero e servo di Cristo

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Non voglio fare qui, come già fatto altrove, una trattazione teologica sul servizio del Vescovo nella Chiesa, partendo dall'episodio del Giovedì Santo della Lavanda dei piedi...
Voglio partire da un semplice aneddoto di vita, che mi è capitato un giorno mentre stavo in un Monastero di suore...
In una delle mie visite ad Assisi come Vescovo mi è capitato questo fatto particolare, che voglio qui raccontare, lo ripeto, per poter cogliere il senso del servizio vero dentro la Chiesa e la comunità fraterna.
A pranzo in un Monastero di Suore di Santa Chiara, dopo esserci seduti a tavola venne una suora anziana a servirci ed io ero in abiti episcopali...
Aveva iniziato portando la zuppiera con la minestra calda, e aveva appena messo il primo mestolo nel nostro piatto, quando io ho provato un forte senso di disagio perchè quella donna già cosi anziana poteva essere mia Mamma, e dato che per una decina di anni ho servito io il pranzo ai miei due Genitori invalidi e in particolare a mia Mamma affetta da malattia invalidante di Alzheimer ...
Ho provato un disagio che non mi ha permesso di stare seduto oltre e mi sono alzato dicendo alla suora : "Sorella , mi perdoni, io non riesco a farmi servire da Lei, perchè non lo trovo giusto, neanche come Vescovo...
Sarà che io ho servito mia Mamma che Lei mi ricorda e poi Lei ha un'età avanzata e comunque io preferisco che noi ci serviamo da noi... Non si offenda, ma è una questione profondamente interiore e spirituale..."
La suora mi ha guardato sorpresa, forse era la prima volta che un ospite e pellegrino le si rivolgeva con quelle parole...
Rimase un po' male mi è parso nei giorni successivi, ma forse poi ha capito il motivo...
Inoltre questo fatto mi ha permesso di riflettere sull'attenzione e considerazione per la "donna nella Chiesa", che spesso è trattata come serva e come suddita dell'uomo maschio...
Mentre sull'esempio di Gesù che aveva grande rispetto e sapeva valorizzare la femminilità con il suo dialogo e il suo amore verso le donne e verso Maria di Magdala, ho meditato su quanto noi maschi religiosi siamo a parole pronti ad ogni discorso sull'uguaglianza e parità dei sessi, e quanto siamo distanti dall'attuarli nella quotidianità della vita...
Nella Chiesa ognuno è chiamato, come disse Gesù di sè, a "servire piuttosto che essere servito", e questo è il centro e fulcro del Vangelo...
Prima di tutto viene questo che è il momento di inizio del messaggio stesso di Cristo incarnato...
Perchè senza la diaconia del Vescovo, simbolizzata dalla dalmatica diaconale, non può incarnarsi nessun Vangelo ...
Un gesto che ci richiama la sua Cena ultima, in cui Egli volle servire lavando i piedi ai commensali, suoi Discepoli...
Poichè come ci dice Giovanni apostolo "avendo amato i suoi che erano nel mondo li amò sino alla fine!... "
Servire dunque è un gesto di amore, connaturato all'amore ...
Servire nonostante la nostra povertà, che è ricca di amore...
Il suo Amore ...
Avvicinandoci alla Pasqua del Signore riscopriamo la gioia di servire con semplicità di cuore ....
La diaconia di Cristo è la nostra diaconia...
Il Vescovo non è che questo: l'uomo dell'amore, il discepolo che serve nella letizia i suoi fratelli e sorelle...
Amen


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